PST 5 Camera ottica Camera obscura eng Ottica pre-cinema Museo di Storia della Fisica
sec. XVIII prima metà 1st half 18th C.
Giovanni Poleni (n.1683 - m.1761). Professore di Filosofia sperimentale all'Università di Padova dal 1739 al 1761. La camera ottica venne acquistata il 25 marzo 1739 per il Gabinetto di Fisica di Giovanni Poleni. Cristino Martinelli (n.1653 - m.1732). legno di noce/cartone/vetro/lega speculum cm 33 32 62 Nel dicembre 1738, subito dopo l’istituzione della cattedra di Filosofia Sperimentale, Giovanni Francesco Morosini, uno dei Riformatori dello Studio di Padova, avviò le trattative per dotare la nuova cattedra di alcuni strumenti che intendeva acquistare presso gli eredi di un patrizio veneziano, Cristino Martinelli. Si avvalse dapprima della consulenza di Bernardino Zendrini, pubblico matematico e sovrintendente alle acque della Repubblica di Venezia, ma fu poi Giovanni Poleni a seguire la pratica a partire dai primi giorni di febbraio 1739, non appena venne scelto per occupare la nuova cattedra. Lo studioso si occupò della scelta degli oggetti e delle questioni pratiche, dal restauro al trasporto degli apparati di Martinelli, avvalendosi però sempre dell’aiuto di Zendrini, che si trovava sul posto a Venezia. Cinque strumenti, tra i quali questa camera ottica, vennero così ufficialmente acquistati il 25 marzo 1739 per le nuove lezioni di fisica sperimentale. Giovanni Poleni descrisse la presente camera nel suo "Indice delle Machine", dove annotava ogni nuovo strumento acquisito, come “Una camera optica lunga pollici ventiquattro, alta pollici dodeci e linee quattro, di legno di noce. Con due specchi piani, uno di metallo e l'altro di cristallo e con una lente convessa. V.1. L'Ecc.mo Magistrato le comprò dalli N.N.H.H Martinelli.” All’interno della camera, si trova uno specchio metallico posto a 25° rispetto all’orizzontale e, al di sopra dello specchio, è fissata una lastra di vetro inclinata di 50° rispetto allo specchio (la lastra di vetro non è originale). Entrando nella camera, la luce viene riflessa dallo specchio sulla lastra di vetro e, ponendo un foglio di carta sulla lastra stessa, si può osservare ed eventualmente disegnare l’immagine del paesaggio o degli oggetti esterni. Una lente convessa, inserita in un tubo di cartone e legno da cui la luce entra nella camera, permette la messa a fuoco dell'immagine. Un'altra lente è fissata sul coperchio della camera ottica per verificare la messa a fuoco dell’immagine a camera chiusa. Uno dei pannelli di legno laterali della camera non è originale. Università degli Studi di Padova Adolphe Ganot, Trattato elementare di fisica sperimentale ed applicata e di meteorologia: con una numerosa raccolta di problemi, ed.Vallardi, 1859 Pierre-Adolphe Daguin, Traité élémentaire de physique théorique et expérimentale: avec les applications à la météorologie et aux arts industriels, 2 ed.,1862 Giovanni Poleni, Indice delle macchine, Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, mss.it., cl. III, 54-55 = 4969-4970, cl. IV, 626 = 5488, 636 = 5497 [Venne redatto da Giovanni Poleni fra il 1740 e il 1761] "La curiosità e l'ingegno - Collezionismo scientifico e metodo sperimentale a Padova nel Settecento" Padova, Orto Botanico, maggio-dicembre 2000